Arancina, arancino, prelibatezza unisex
«Chiamatelo come vi pare, maschio o femmina, vi lasciamo totale libertà d’arbitrio, l’importante è quello che c’è dentro e come lo facciamo – sottolinea Peppe Cannistrà – da noi il risotto si cuoce in acqua e zafferano, aggiungendo Ragusano dop. Il ripieno di ragù misto è composto al cinquanta per cento di maialino nero dei Nebrodi e di vitello, quelli allevati da Giuseppe Grasso.
«Altrettanto fondamentale, accanto alla carne di prima scelta, è il fatto di non usare mai il concentrato di pomodoro, ma l’estratto di pomodoro di campagna, asciugato al sole. Una volta fatta la forma, l’arancina viene passata in una pastella di farina di grano duro Russello e, finalmente, fritto. Le arancine, firmate I Banchi, pesano circa 220 grammi».
Da abbinare con una Bruno Ribadi Sicilian Pale Ale, birra di gusto amaro, a base di grano Perciasacchi, scorze di agrumi siciliani, bacche di sommacco e pepe rosa.
Ciccio Sultano
mente pratica