Ho trovato tre padri in Sicilia

Papito è nato Kouara, a est di Niamey, in Niger ed è arrivato in Sicilia nove anni fa. Suo padre è nigeriano e sua madre ghanese. Ha iniziato, facendo manutenzione e le pulizie nei villaggi turistici, poi, ha incontrato Ciccio Sultano, partendo dal primo gradino, quello del lavapiatti, diventando commis di cucina e, quando è necessario, demi chef.
«Sultano è un uomo serio, Dio lo ha fatto così. Un uomo serio, quando dice una cosa non scherza. Per me è stato un padre che mi ha insegnato molte cose – dice Papito – e anche altri due chef, due altri padri, chef Marco Corallo e chef Peppe Cannistrà, anche loro non scherzano. Veramente, Cannistrà scherza, ma mai sul lavoro. Lui lavora come un matto.
«Quando cammini con gente così, impari. Sto bene in Sicilia, non ho mai avuto un problema. Sono contentissimo, assai». Dal 15 giugno, giorno di riapertura dei Banchi, Papito sarà in cucina insieme a chef Cannistrà e al sous chef Memmo Candiano.
Ciccio Sultano
mente pratica